Massimo era un uomo bello e sognatore, capace di trasformare le occasioni della vita, le trame della letteratura ed i momenti dell’amicizia, in avventure di cui era narratore e protagonista.
Massimo era un marinaio forte e coraggioso, il mare era per lui istinto e passione, i compagni del porto e delle ocine sporche di grasso e di olio, così come i vecchi pescatori e i diportisti più esperti lo riconoscevano come “uno di loro”.
Massimo era un medico amato e stimato.
Massimo amava il mare e le sue storie, che mescolava alle proprie e che ogni volta arricchiva ed ampliava con i commenti e le impressioni dell’ultimo di noi a cui le aveva raccontate quasi a voler accogliere e serbare un piccolo pezzo dei sogni degli amici.
Del mare amava sia i classici narratori dell’Ottocento che i contemporanei maestri di vita e di avventura sulle onde personaggi che avevano vissuto e scritto ciò che lui aveva immaginato.
Amava Odisseo ed il suo peregrinare senza pace amava Bernard Moitessier e la potenza dirompente delle sue parole di scrittore e navigatore.